Sarà difficile per tutti la ripresa, il lockdown ci ha messo in uno stato di fermo, e la pandemia in una situazione psicologica di grande insicurezza e precarietà.
Si possono sviluppare in questo periodo tutta una serie di tematiche :
la difficoltà di riprendere il lavoro con i suoi ritmi; la paura di prendere il virus; l’incertezza economica può farci vivere un senso di precarietà ed appesantire il nostro quotidiano; la paura per i nostri figli, per il lavoro, e per un futuro che può apparire ancora incerto, troppo precario.
Ma cosa ci siamo portati a casa da questa esperienza di lockdown?
Quanto vale e quanto è valso lo stress nella nostra routine quotidiana? E i nostri affetti? Lo stare insieme, ora, quanto vale? Lo stringersi in famiglia e stare con un amico?
Siamo davvero pronti a rientrare nella vita di prima? O una parte di noi stata bene o forse addirittura meglio con pochi stimoli? Forse più che pochi stimoli abbiamo ritrovato una dimensione più essenziale: godersi la presenza dell’altro e perfino di noi stessi; dare qualità alle relazioni: ti vedo, ti ascolto, ti sento (emotivamente) anche se sei lontano, siamo connessi ma col cuore, con lo spirito, con l’anima. Nella mia casa di ringhiera, dove ci si salutava con molta fatica, perché troppo presi da non si sa cosa (iperlavoro, iperpreoccupazioni , iperSè), ora, siamo diventati una piccola comunità, tutte le domeniche a bere l’aperitivo sul ballatoio e a sentire come è andata la settimana, aiutarci, confrontarci l’uno con l’altro o anche “solo” stare insieme e raccontare le storie della nostra vita e del nostro quotidiano, le nostre difficoltà…
Distinguere l’essenziale dal superfluo, diceva lo psicoanalista e maestro Giancarlo Zapparoli: ora che il mondo è in pericolo, o meglio che il nostro mondo è in pericolo, cosa è davvero importante per noi?
E sempre utilizzando le sue parole e una delle sue tecniche psicoterapiche:
trasformare una situazione di svantaggio in vantaggio! Anche in tempi di corona virus? Sono certo che ognuno di noi a suo modo l’abbia già fatto, durante questo lock down, ora bisognerà capire come continuare a mantenerlo anche fuori.
Massimo Del Vecchio