EMDR significa: “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso
i movimenti oculari” (in inglese: Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
Questo approccio è stato riconosciuto dall’Oms come metodo efficace nella cura delle psicopatologie e dei disturbi post-traumatici da stress (con una percentuale di successo del 95%), l’E.M.R.D. si basa sui risultati delle più recenti ricerche neuroscientifiche, secondo cui esiste una stretta connessione tra mente e corpo anche per quanto riguarda gli effetti di un trauma: quando una persona lo subisce o vive un’esperienza emotivamente stressante, ne riporta i segni non solo a livello emotivo, ma anche a livello fisico (per esempio, in termini di riduzione del volume dell’ippocampo o dell’amigdala). Ne consegue che intervenire direttamente sull’elaborazione di questi eventi traumatici ha un effetto anche sulla neurobiologia del nostro cervello e sul nostro benessere psico-emotivo.
Generalmente, quando subiamo un trauma o un’esperienza emotivamente stressante (un lutto, un incidente, una separazione,..), il nostro corpo e la nostra mente vanno incontro a fisiologiche reazioni di stress, che nella maggior parte dei casi tendono a risolversi e ad essere razionalizzate senza un intervento specialistico. In queste situazioni, il nostro innato meccanismo di elaborazione delle informazioni fa sì che il trauma o l’evento negativo vissuto venga elaborato e ricollocato in modo costruttivo nella nostra memoria (come se fosse “digerito”) e noi andremo avanti nella vita senza provare alcun disagio emotivo rispetto a quel evento traumatico subito.
Ma può anche succedere, che le emozioni e le sensazioni provate siano talmente forti da bloccare il normale processo di elaborazione,
lasciando la persona preda della situazione e impedendole di superare l’evento traumatico trovando una soluzione utile. In questi casi, il trauma rimane un’esperienza irrisolta (“congelata”) che continua a suscitare, anche a distanza di molto tempo, le stesse emozioni e sensazioni fisiche che si erano provate al momento dell’evento, impedendo a chi ha vissuto l’evento traumatico, di vivere serenamente.
E’ proprio in queste situazioni, in cui non riusciamo a lasciar andare il passato, che il metodo E.M.D.R. può aiutarci a rielaborare e razionalizzare il ricordo, riducendo l’intensità o, addirittura, eliminando tutte quelle sensazioni ed emozioni (pensieri intrusivi, ansia, fobie, attacchi di panico, senso di colpa, depressione,…) che provocano sofferenza.
Originariamente questo metodo era stato concepito per dare sollievo al disagio provocato da ricordi di eventi particolarmente traumatici, ma negli anni l’EMDR ha subito una evoluzione che lo ha portato a diventare un approccio psicoterapeutico di più ampia applicazione, molto efficace nel trattamento di diverse patologie e disturbi psicologici.
Quindi a lungo termine, l’EMDR è un metodo che viene utilizzato anche in situazioni che presentano altri tipi di problematiche più comuni come, ad esempio, le fobie, i disturbi d’ansia in generale, i lutti (specie se improvvisi), i disturbi alimentari, malattie oncologiche e stati stressanti che si convertono in disfunzioni fisiche, come quelle sessuali.
In questi e in altri casi, l’utilizzo del trattamento sia in singolo, che integrato all’interno di un percorso terapeutico tradizionale, può fornire un adeguato sostegno e si rivela di grande aiuto.
www.emdr-schweiz.ch
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